Noi classi terze, per il viaggio di istruzione di quest’anno, siamo andate a Trieste. La nostra permanenza lì è durata tre giorni, nei quali abbiamo alloggiato all’hotel “San Giusto”.

Il nostro tema dell’anno è l’immigrazione, per questo la città di Trieste, punto di arrivo della Rotta balcanica, era il luogo giusto da visitare.

Il primo posto dove ci siamo recati è stato il parco dedicato al poeta Ungaretti, nel territorio di San Martino del Carso, teatro di dure battaglie della Prima guerra mondiale. È stato uno dei luoghi dove il poeta stesso ha combattuto e dove è stato ispirato per la sua prima raccolta di poesie “Il Porto Sepolto”. Il parco è caratterizzato da molte pietre, che portano incise le sue poesie. Durante la gita, abbiamo avuto l’occasione di renderci conto che ciò che studiamo a scuola non è solo un passato lontano che non ci riguarda, ma è un passato strettamente legato al presente.

Un altro dei luoghi che abbiamo visitato è stato il Sacrario Militare di Redipuglia (dalla parola in sloveno che significa “terra di mezzo”). È il più grande sacrario militare italiano e si trova sempre nei territori del Carso. Questo posto custodisce i resti di 100.000 caduti della Grande Guerra. È stato molto suggestivo, forse è stato il fatto che lo abbiamo visitato sotto la pioggia o perché il cielo era un po’ scuro, ma quel posto ha trasmesso una forte emozione. L’elemento che lo caratterizza è sicuramente l’architettura, con un sistema a gradoni distribuiti per tutto il colle. Ai piedi del sacrario abbiamo avuto la possibilità di entrare dentro le trincee. Lì abbiamo visto e provato l’angustia di questi percorsi sotterranei e ci siamo resi conto delle condizioni precarie con cui hanno dovuto convivere i soldati nella Prima guerra mondiale.

Poi ci siamo spostati a Trieste. Con il pullman abbiamo visto un po’ la città e siamo anche scesi a vedere qualche chiesa. Trieste è ricca di persone di ogni religione e per questo è stato bello vedere le differenze tra le diverse chiese e ciò che le caratterizza.

I tre luoghi più emozionanti che abbiamo visitato sono stati la Risiera di San Sabba, la Grotta Gigante e Kleine Berlin.

Kleine Berlin è un insieme di gallerie antiaeree, tutte collegate, costruite dall’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale. Questo posto è stato molto suggestivo, soprattutto per il fatto che in passato era il rifugio dei triestini che scappavano dai bombardamenti. I volontari che erano lì ci hanno spiegato molte cose sia sulla guerra sia sull’utilizzo effettivo di quel posto; ma ci hanno anche fatto rendere conto di quanto nel periodo fascista anche le cose più normali e di uso quotidiano vennero sfruttate per la propaganda. Hanno fatto un esempio con il giornalino di Topolino, il quale, visto che proveniva dagli Stati Uniti d’America, venne eliminato dalla circolazione e al suo posto venne introdotto Tuffolino, che era uguale a Topolino, solo che i personaggi vennero cambiati e costruiti secondo le idee di perfezione di allora. 

La Risiera di San Sabba è un monumento nazionale; è stato un campo di concentramento, di transito e di sterminio nazista. Questo posto mi ha trasmesso una forte emozione e un ricordo indelebile. La sensazione di oppressione e angoscia che si prova è inspiegabile. Sono felice che la scuola abbia deciso di farcelo visitare, perché penso sia stata un’esperienza molto importante e significativa. Abbiamo assistito ad una realtà che per noi oggi è inumana, ma che le persone prima di noi hanno vissuto.

Infine, la Grotta Gigante si apre sul Carso triestino, un altopiano roccioso che circonda la città. Ci ha affascinati e ci ha lasciati senza fiato: non ci aspettavamo una grotta così grande e bella; trasmetteva una sensazione magica. Ci hanno spiegato che risale tra 120 e 40 milioni di anni fa e che la sua formazione è stata molto lenta. 

Oltre ai luoghi che abbiamo visitato, la gita è stata molto divertente e anche in hotel ci siamo trovati bene. Quindi, per concludere, direi che questa gita è stata veramente bella, ricca di emozioni, approfondimenti e divertimento.